Coronavirus, questionari ai dipendenti e compliance al GDPR. La posizione del Garante.

14/03/2020

Di pari passo con la diffusione del Coronavirus circolano questionari distribuiti ai dipendenti aventi ad oggetto l’accertamento e la raccolta di informazioni afferenti ai sintomi tipici del Coronavirus e alle informazioni sulla provenienza e sugli spostamenti di ogni individuo.


Il Garante, accogliendo l’invito delle istituzioni competenti e per un necessario coordinamento sul territorio nazionale delle misure in materia di Coronavirus, nell’ultimo recente provvedimento ( https://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/9282117) invita tutti i titolari del trattamento ad attenersi esclusivamente alle indicazioni fornite dal Ministero della salute e dalle istituzioni competenti per la prevenzione della diffusione del Coronavirus.

Esistono però delle soluzioni percorribili per le aziende. Di seguito alcuni spunti:

  • Effettuare comunicazioni ai destinatari (anche presso i locali dell’azienda con apposita cartellonistica) aventi ad oggetto il divieto di accesso in azienda per chi è stato nelle zone a rischio o a contatto con persone a rischio o presenti sintomi influenzali, febbre o tosse.
  • Porre a disposizione dei soggetti che si accingono ad entrare in azienda strumenti che possano consentire all’interessato di misurare la propria temperatura coroporea in autonomia, senza esser visti da terzi
  • Se si vuole procedere direttamente alla raccolta dei dati è consentito incaricare un medico che fornisca la propria informativa privacy e raccolga il consenso al trattamento dei dati sulla salute, fermo restando che il medico non dovrà annotare la temperatura e dovrà raccoglierla in modo tale che non sia visibile a terzi.

In ogni caso il costante evolversi della situazione richiederà ulteriori chiarimenti da parte dell’autorità anche, auspicabilmente, mediante un Provvedimento ad hoc.

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